Perchè diventare socio
Diventare socio significa:
- condividere i valori perseguiti dalla associazione: realizzazione della democrazia mediante la partecipazione alla vita sociale ed il rispetto dei diritti e dei doveri di ogni cittadino;
- collaborare mediante progetti di cooperazione e scambi culturali;
- sostenere le persone più deboli e indigenti mediante interventi mirati soprattutto nel campo dell’educazione e della formazione;
- partecipare alla vita della associazione mediante anche l’elezione delle cariche sociali;
- essere informati sugli eventi promossi da Euridit;
- entrare a far parte di un gruppo di persone che lavorano per l’Europa dei popoli e per aiutare i più deboli, soprattutto i giovani, ad entrare a pieno titolo nella vita sociale, culturale e lavorativa del proprio paese e dell’Europa mediante interventi nel campo dell’educazione e della formazione.
I soci
- Socio ordinario: è il socio che contribuisce versando la quota fissata dalla associazione
- Socio benemerito: è il socio che contribuisce alla vita della associazione con donazioni superiori alla quota base
- Socio Istituzionale: è il socio che rappresenta Enti od istituzioni che aderiscono a Euridit
- Socio onorario: è il socio cui il Consiglio di Amministrazione attribuisce tale qualifica per particolari benemerenze.
Hanno diritto di voto nelle assemblee i soci ordinari, benemeriti ed istituzionali.
Quote di iscrizione
Socio ordinario: 30 euro
Socio benemerito: da 50 euro
Socio istituzionale: da 100 euro
Banca intesa – IBAN: IT35 H030 6909 6061 0000 0157 646
Bic: BCITITMM (SOLO PER ESTERO)
Diritti dei soci
- Tessera associativa
- Partecipazione alle assemblee statutarie dei soci per l’elezione delle cariche sociali
- Accesso ai servizi di Euridit tra cui la ricerca di partner per progetti europei e/o internazionali e ad avere informazioni sulle problematiche europee
- Sconto del 10% per la partecipazione a corsi di formazione tenuti da Euridit.
Per associarsi:
“La libertà non è star sopra un albero né avere un opinione: la libertà è partecipazione” – Giorgio Gaber